Teorie pedagogiche contemporanee: ecco quelle da conoscere
L’uomo ha da sempre messo in atto delle tecniche speciali di educazione e formazione dell’individuo. Ovviamente queste pratiche nel tempo si sono evolute e trasformate, fino a diventare dei veri e propri metodi. Le teorie pedagogiche contemporanee sono numerose: ti piacerebbe conoscere le più importanti? Scoprile insieme allo Staff di Unicusano Cosenza!
Cos’è la pedagogia
Prima di parlarti delle teorie pedagogiche contemporanee, è bene che tu conosca il significato di pedagogia. Anche se è una materia che conosci a menadito, un ripasso veloce è sempre utile! L’etimologia della parola deriva dall’unione delle parole in greco antico παιδος cioè bambino, e αγω ovvero guidare-condurre. La pedagogia infatti è la scienza che studia l’educazione e la formazione dell’uomo. È credenza comune che tratti solamente l’educazione dell’infante, quando in realtà si occupa dell’individuo durante tutta la sua vita: adolescenza, età adulta e terza età. Perché come diciamo spesso “non si finisce mai d’imparare”!
Breve storia della pedagogia fino all’epoca moderna
Socrate è il primo a vedere nel ruolo dell’educatore una componente fondamentale per la crescita dell’individuo. Secondo il filosofo, l’insegnamento si basa sulla creazione di curiosità nell’allievo, che è capace di trovare risposta ai quesiti che gli vengono posti grazie alla conoscenza insita nelle persone. Nel medioevo Raimondo Lullo scrisse il primo manuale d’istruzione conosciuto. Ovviamente, visto il periodo storico, al centro del suo metodo c’è la conquista della salvezza spirituale piuttosto che l’educazione alla conoscenza. Ma nonostante ciò, formulò principi basati sull’intuizione e l’analogia e capì l’importanza dello studio della lingua natia.
Rousseau, Kant ed Emerson sono tra i principali studiosi di pedagogia moderna. I loro principi presentano alcune differenze, ma sono tutti di stampo puramente positivista. La fiducia nella ragione dell’essere umano è alla base della formazione e della crescita dell’individuo, che deve sempre essere lasciato libero di esprimersi.
Le teorie pedagogiche contemporanee
Fino all’epoca moderna la pedagogia è stata considerata una branca della filosofia. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo invece la pedagogia ha iniziato a legarsi alla nascente psicologia. Da questo momento, dunque l’apprendimento e la formazione iniziano a tenere in considerazione tutta la sfera emotiva della persona e si sviluppano le principali teorie pedagogiche contemporanee.
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Attivismo pedagogico
L’Attivismo Pedagogico ebbe origine alla fine del XIX secolo ed è un metodo educativo ad opera del filosofo americano John Dewey. Lo scopo dell’Attivismo Pedagogico è quello di creare una scuola non convenzionale, fondata esclusivamente sugli interessi propri di chi apprende. Quindi al centro del metodo di formazione c’è la psicologia dell’alunno. Così il docente diventa semplicemente una guida in un processo di scoperta e a svilupparsi non sarà più un approccio meramente nozionistico quanto piuttosto la ricerca e lo sviluppo di capacità critiche nell’alunno.
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Il metodo Montessori
Il metodo Montessori è un sistema educativo sviluppato da Maria Montessori che oggi è praticato in circa 60.000 scuole in tutto il mondo. Per questo motivo potremmo dire che è una delle teorie pedagogiche contemporanee più accreditate. Si fonda sull’indipendenza, la libertà di scelta del proprio percorso educativo e sul rispetto del naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale dell’individuo. Questo modello sostiene che adulti e bambini si devono impegnare nella costruzione del proprio carattere interagendo il più possibile, in maniera autonoma, con l’ambiente in cui vivono. Tutto ciò è ancora più vero nei bambini che hanno meno di sei anni. Infatti, secondo la Montessori, è importante concedere loro la libertà di scegliere ed agire liberamente all’interno di un ambiente costruito ad hoc perché si formino in maniera opportuna.
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Il metodo delle sorelle Agazzi
Anche il metodo delle Sorelle Agazzi mette al centro del percorso di formazione il bambino come unico attore protagonista. Vitalità e spontaneità, proprie dell’infanzia, non vanno bloccate con un’educazione troppo precoce. Piuttosto vanno esaltate, in un ambiente familiare dove l’educatrice ricorda il ruolo della madre. Ad insegnare è l’esperienza che l’alunno fa in autonomia, oppure il compagno più esperto e consapevole. Non mancano le attività di vita pratica, l’educazione estetica, sensoriale e del sentimento, per uno sviluppo completo del bambino.
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Pedagogia Waldorf
Conosciuta anche come Metodo Steineriano, la pedagogia Waldorf è un approccio educativo sviluppato a partire dal 1919 da Rudolf Steiner. L’antroposofia è alla base di questo metodo: si tratta di una disciplina che considera l’uomo come un insieme di anima, corpo e spirito ed anche per quanto riguarda l’educazione questi tre aspetti devono sempre essere tenuti in considerazione. Per questo, a definire il percorso di formazione dell’alunno, non è tanto un obiettivo qualificante quanto le sue naturali necessità di evoluzione.
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Il metodo Problem-posing
Il metodo Problem-posing è una delle teorie pedagogiche contemporanee più recenti. Sviluppato nel 1970 da Paulo Freire, sottolinea l’importanza del pensiero critico per affrancarsi. Infatti, il problem posing, implica lo schema ascolto-dialogo-azione come metodo d’insegnamento. Ciò implica che l’insegnante diventi un compagno dialogante dell’allievo per instaurare un rapporto che non può prescindere della fiducia.
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