Come si diventa guida turistica: studi e opportunità
L’ineguagliabile patrimonio culturale italiano è il motivo per cui uno dei settori che mai andrà in crisi nella nostra nazione è il turismo. Non solo tanti italiani curiosi di saperne di più di tutta la bellezza che li circonda, ma anche un’infinità di stranieri arrivano nelle città ma anche nei paesi più piccoli per scoprire le unicità dello stivale. Sei un amante della storia e della geografia italiane? Conosci tante piccole curiosità a riguardo? Allora potrebbe esserti utile scoprire come si diventa guida turistica. Probabilmente è la professione che fa per te!
Guida turistica: chi è e cosa fa
Per definizione una guida turistica è
chi accompagna singoli o gruppi nelle visitie ad opere d’arte, musei, gallerie, scavi archeologici illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturalistiche.
Non pensare che è una professione che può fare chiunque. Se hai una passione per la storia o un’approfondita conoscenza di un luogo, non bastano. Un Decreto Ministeriale del dicembre 2015 ne ha individuato i requisiti necessari per ottenere l’abilitazione allo svolgimento della professione. Quest’ultima è una questione che va approfondita nel dettaglio, dunque te ne parleremo in modo più specifico più avanti. Prima vogliamo terminare di parlarti del lavoro di guida turistica in sé.
Tanta conoscenza, ma non solo
Per poter lavorare bene, non solo dovrai conoscere alla perfezione gli argomenti per poter rispondere ad ogni eventuale domanda. Ma potrà tornarti utile anche una buona parlantina, ovviamente in italiano, possibilmente in inglese e magari anche in un’altra lingua straniera.
Infatti esistono molti modi per “spiegare”, ma sicuramente uno dei migliori è farlo intrattenendo il tuo auditorio. Scopri come fare un discorso in pubblico: con vivacità e personalità potrai accogliere i visitatori ed accompagnarli nei luoghi d’interesse fissati nel tour e spiegare loro ciò che c’è da sapere. E non parliamo solamente di musei o monumenti, ma anche di attività culturali e folkloristiche, spettacoli o manifestazioni.
Quanto detto finora potrebbe farti confondere con l’accompagnatore turistico, che però ha un altro ruolo. Come dice il nome stesso, è qualcuno che si deve limitare ad accompagnare i turisti, occupandosi principalmente della buona riuscita del viaggio. Per fugare ogni dubbio, continua a leggere e scopri come si diventa guida turistica.
Gli studi da fare
Una buona preparazione culturale è fondamentale per intraprendere questa carriera. Puoi iniziare a creare il tuo bagaglio culturale già dalle scuole superiori o per puro interesse personale. Nel momento in cui ti metterai a studiare per ottenere un titolo di studio universitario, sarà certamente tutto più facile.
Come dicevamo, il contesto del lavoro è storico-culturale quindi tutti gli studi che prediligono questi campi certamente ti metteranno sulla buona strada. Per quanto riguarda le lingue: sapevi che i classici inglese e francese servono, ma ci sono lingue la cui conoscenza potrebbe darti una marcia in più? Il turismo dall’Asia ha avuto un’impennata vertiginosa. Conoscere le lingue parlate ad est – come ad esempio il russo, il cinese o il giapponese – sarà veramente utile nel momento in cui ti metterai sul mercato del lavoro.
Una formazione studiata nel dettaglio
Per accedere all’esame di abilitazione alla professione di guida turistica, potrebbe bastare una laurea triennale. Sicuramente però può esserti utile approfondire le tematiche legate al turismo per affrontare l’esame con una preparazione a 360°. Prova il Master in Tourism Management per specializzarti ancora di più! L’idea ti interessa? Compila subito il form e poi continua a leggere per scoprire quali altri step ti aspettano per diventare guida turistica.
L’esame di abilitazione
Quanto detto finora farà di te un’ottima potenziale guida turistica. L’unica risposta alla domanda “Come si diventa guida turistica a tutti gli effetti?” è: con l’esame di abilitazione. Attenzione però: si tratta di un concorso bandito dalle Regioni e/o dalle Provincie. Questo significa che non esiste un’omogeneità né nelle modalità, né nei contenuti. Tendenzialmente vengono banditi ogni due anni: scegli il luogo sul cui patrimonio culturale pensi di avere più competenze e prova ad applicare lì la tua domanda.
I requisiti
I requisiti per poter accedere all’esame sono:
- maggior età.
- cittadinanza italiana o di uno Stato dell’UE. Per i cittadini extracomunitari basta essere in regola con i documenti.
- godere dei diritti civili, politici e non avere condanne.
- essere in possesso della qualifica professionale di guida turistica conseguita in uno Stato dell’UE (o di abilitazione all’esercizio, se lo Stato estero in oggetto la prevede).
- diploma di laurea triennale.
Come si svolge l’esame
Se ci tieni veramente a diventare guida turistica, tenere d’occhio il sito della Regione o della Provincia dove vuoi fare l’esame dovrà diventare un’abitudine. Ad ogni modo, l’esame è composto da tre prove:
- Prova scritta. Con quesiti a risposta multipla, domande generali su legislazione, organizzazione turistica e storia dell’arte. Ovviamente, ci saranno anche domande specifiche sul territorio.
- Prova orale. È una doppia verifica di quanto chiesto alla prova scritta, a cui si aggiungono le competenze linguistiche.
- Prova pratica. Qui dovrai cimentarti nella simulazione di una visita guidata.
E una volta superate tutte queste prove, sarai nell’Elenco Nazionale delle guide turistiche.
Possibilità di lavoro nel turismo
Come ti dicevamo già dall’inizio di questo articolo, le possibilità di lavoro come guida turistica sono veramente molte. Mettiti in contatto con tour operator, enti turistici e agenzie di viaggi. Oppure intraprendi una carriera freelance mettendo a disposizione la tua professionalità in uno dei tanti portali tematici. E non pensare che si tratti di un lavoro stagionale. Ovviamente in determinati periodi dell’anno l’attività si fa più intensa, però – complice anche il turismo mordi e fuggi – c’è la possibilità di accompagnare turisti anche in quelli che credi momenti morti. Quindi in bocca la lupo, e buon lavoro!