Cos’è la nutrigenomica: una definizione

Hai digitato on line la domanda cos’è la nutrigenomica? Si tratta della scienza che studia le correlazioni esistenti tra alimentazione e DNA umano. Possiamo cioè definirla come la genomica della nutrizione, il cui compito è indagare sugli effetti degli alimenti in correlazione ai geni di ciascun essere umano.

Se l’argomento ti interessa dal punto di vista professionale e ti piacerebbe approfondire, puoi dare un’occhiata al piano di studi dei master Unicusano dedicati all’area genetica e nutrizionale.

Nutrigenomica definizione: piccola guida

La nutrigenomica è una scienza relativamente nuova, che ha destato molto interesse soprattutto negli ultimi quindici anni. Per rispondere in maniera semplice alla domanda “cos’è la nutrigenomica?” dobbiamo partire dall’assunto di base di questa scienza. Secondo questa branca medica, infatti, ogni persona reagisce in maniera diversa agli alimenti che ingerisce. Le differenze tra le varie reazioni dipendono proprio dai codici genetici.

Questo significa che una stessa dieta alimentare seguita da due persone diverse dà vita a risultati differenti. Tutto dipende dal DNA, vale a dire da quel codice a cui è legata la vita degli esseri umani.

La nutrigenomica è suddivisa in tre branche:

  • genetica della nutrizione o nutrigenetica
  • epigenetica della nutrizione
  • ingegneria della nutrizione

La nutrigenetica si occupa dello studio delle reazioni negative derivanti dall’ingestione degli alimenti. Cosa significa? Questa branca indaga su effetti come le allergie e le intolleranze.

L’epigenetica della nutrizione, invece, studia come la dieta influenza le funzioni vitali e il metabolismo. Infine, l’ingegneria della nutrizione usa i risultati della nutrigenomica per costruire dei piani alimentari unici. Questi ultimi cioè vengono realizzati su misura del singolo individuo a cui sono destinati.

Nutrigenomica: a cosa serve?

Alla domanda cos’è la nutrigenomica si può rispondere anche illustrando il suo impatto sulla salute di noi esseri umani. È vero si tratta di una scienza sperimentale, ma i risultati raggiunti fino a ora sono molto interessanti.

Gli studi di nutrigenomica sono indirizzati a curare malattie come il cancro e a migliorare il modo in cui noi esseri umani assimiliamo i nutrienti. L’obiettivo è prevenire l’insorgenza di malattie gravi e favorire un migliore processo di invecchiamento.

La nutrigenomica si basa su cinque assunti di partenza:

  • alcuni geni, responsabili della risposta del corpo umano all’assunzione degli alimenti, hanno un ruolo chiave nell’insorgenza e nella progressione di patologie croniche. 
  • la modalità in cui la dieta influenza lo stato di salute degli esseri umani dipende dal corredo genetico di ciascun individuo
  • i componenti chimici contenuti negli alimenti e assunti con la dieta possono agire/modificare il genoma umano
  • il regime alimentare può rappresentare un fattore di rischio importante per l’insorgenza di alcune patologie. Ovviamente, questo assunto è valido in determinate circostante e per determinati individui
  • gli interventi sul regime alimentare basati sulla nutrizione personalizzata, che tiene conto del patrimonio genetico, possono prevenire, alleviare o curare patologie croniche

Nel caso dell’obesità, per esempio, sono stati individuati circa venti geni associati al rischio del sovrappeso. Uno di questi è il gene FTO. Cosa significa? Le persone identificate come portatori di una variante in questo gene corrono un rischio maggiore di obesità. Questa tendenza, però, può essere ridotta con l’attività fisica e un appropriato regime alimentare.

Nutrigenomica e patologie

È evidente che la nutrigenomica è importante per la prevenzione, il controllo e il trattamento di una serie di patologie correlate all’assunzione cronica di alimenti specifici. Qui di seguito, puoi trovare un piccolo elenco delle patologie su cui si può intervenire in maniera positiva con la nutrigenomica:

  • diabete
  • tumori
  • ipertensione
  • aterosclerosi

Si tratta, infatti, di patologie che presentano una forte correlazione con l’apporto calorico e i livelli di vitamine, grassi e carboidrati assorbiti con la dieta.

Le ricerche sul morbo di Alzheimer

Sicuramente la domanda cos’è la nutrigenomica è associata spesso a una malattia invalidante come il morbo di Alzheimer.  Alcuni studi sperimentali hanno dimostrato come la curcumina, un componente del curry, sia di aiuto nella protezione dei neuroni attaccati dal morbo e soggetti a una progressiva morte e degenerazione.

Non si tratta dell’unico studio su questa malattia. Altre ricerche hanno dimostrato come un composto della cannella, denominato Ceppt, rallenti lo sviluppo della malattia. La ricerca è stata condotta da un gruppo di scienziati di Tel Aviv su dei topi modificati geneticamente.  Entrambi questi studi dimostrano l’assunto della nutrigenomica secondo cui gli alimenti possono agire sullo sviluppo e sulla cura delle patologie.

I vari studi di nutrigenomica condotti negli anni hanno individuato una serie di alimenti che permettono al nostro DNA di lavorare meglio. La lista include i legumi, i cereali integrali, la frutta, la verdura, i semi naturali, la frutta secca, le carni magre, le uova, l’olio extravergine di oliva e il pesce pescato in mare. Insomma, per stare meglio dobbiamo favorire la corretta armonia tra alimentazione e geni, cercando di scegliere cibi naturali e non sottoposti a una eccessiva lavorazione industriale.

Cosa ne pensi: la nutrigenomica ti affascina? Approfondirai con un percorso universitario?


CHIEDI INFORMAZIONI

icona link